
AUTORE
Stefania Isabella Massoni
PUBBLICATO
23 Maggio 2025
Facile come bere un bicchiere d’acqua…” ma sei sicura che stai bevendo quella giusta?
Quante volte hai sentito dire che bere acqua fa bene alla salute? Mille? Diecimila? Eppure l’Ayurveda ci svela qualcosa che troppo spesso dimentichiamo: non tutta l’acqua è uguale.
C’è un’acqua che purifica, riequilibra e sostiene profondamente il nostro organismo: è l’acqua ayurvedica bollita.
E no, non è solo una moda esotica.
È un rituale millenario, semplice ma potentissimo, che può trasformare il tuo benessere… un sorso alla volta.
Secondo l’Ayurveda, bollire l’acqua la “attiva”, le conferisce una qualità sottile chiamata sukshma, che la rende più penetrante, dinamica e capace di purificare i canali energetici.
Non è solo una questione igienica: l’acqua bollita acquisisce una vibrazione più alta, diventa più leggera, più digeribile e più efficace nel trasportare nutrimento alle cellule e nel rimuovere le tossine.
Bere acqua bollita – soprattutto calda o tiepida – è una pratica quotidiana semplice ma profondamente terapeutica.
Secondo l’Ayurveda favorisce la digestione e riduce il gonfiore addominale, accelera il metabolismo e stimola Agni, il fuoco digestivo. Aiuta nell’eliminazione delle tossine accumulate, purifica i canali energetici e migliora la circolazione.
Se bevuta lentamente e con consapevolezza – concentrandoti sul qui e ora – sentirai una sensazione di calma interiore.
Infine, riequilibra i tre Dosha: Vata, Pitta e Kapha.
E non stupirti se per ognuno di loro la bollitura ha tempi diversi. Te li lascio qui di seguito nella “ricetta”.
Il benessere inizia con un gesto semplice, proprio come quello di bere un bicchiere d’acqua, bollita. Ma consapevole.
Buon oggi
INFORMAZIONI GENERALI
INGREDIENTI
COME SI FA
C’è qualcosa di straordinariamente rassicurante nel gesto di mettere su un pentolino d’acqua. Un gesto antico, domestico, che profuma di casa e silenzio.
In Ayurveda, questo semplice atto diventa un rituale di salute. Non si tratta solo di bere acqua: si tratta di preparare consapevolmente un’alleata preziosa, che sostiene la digestione, purifica il corpo e riporta equilibrio.
Si parte da un piccolo pentolino in cui versare l’acqua.
L’acqua va scaldata a fuoco dolce e poi lasciata bollire piano, senza fretta.
Non serve niente di più. Eppure, sta già avvenendo qualcosa: l’acqua si trasforma, prende forza, si alleggerisce.
Come sempre in Ayurveda, non c’è una regola uguale per tutti.
Se ti riconosci nel profilo Vata – mente creativa, corpo esile, tendenza alla secchezza – lascia bollire per 10 minuti, riducendo il volume di circa un terzo.
Se sei Pitta – temperamento focoso, digestione forte, pelle sensibile – prosegui per circa 15 minuti, riducendo a metà il volume.
Se invece hai una natura Kapha – più stabile, riflessiva, con tendenza all’accumulo – lascia bollire anche 20 minuti o più, fino a ridurre di due terzi.
L’ideale sarebbe iniziare la giornata con una tazza anche se non hai sete. A piccoli sorsi, a stomaco vuoto. Come un buongiorno gentile al tuo intestino e al tuo cuore.
Durante il giorno, continua a bere l’acqua a temperatura ambiente in modo regolare, preferibilmente fuori dai pasti.
Per renderla più piacevole, puoi personalizzarla con erbe e spezie, meglio ancora se arricchita secondo il tuo Dosha predominante.
Ti suggerisco, zenzero fresco, cardamomo, qualche foglia di basilico se sei Vata. Semi di finocchio, coriandolo o boccioli di rosa se sei Pitta. Per Kapha invece, chiodi di garofano, zenzero secco o la miscela ayurvedica trikatu.
Prova!
Metti su un pentolino. Aspetta, respira e bevi.